Arpa Puglia, peggiora l'inquinamento del quartiere Tamburi

Arpa Puglia, peggiora l'inquinamento del quartiere Tamburi

Rilevate maggiori quantità del cancerogeno benzo(a)pirene rispetto al passato, nonostante le prescrizioni ambientali; Marescotti: ''Qualcosa a Taranto non quadra''

 

Peggiorano i valori di benzo(a)pirene nel quartiere Tamburi di Taranto.

Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, ha reso noti i dati richiesti ad Arpa Puglia, in vista della manifestazione di domenica 22 maggio in piazza Garibaldi alle ore 17.

"Li avevamo richiesti - ha spiegato Marescotti - anche per verificare se le dichiarazioni ottimistiche di Acciaierie d'Italia e di Confindustria Taranto fossero corroborate da dati in miglioramento per gli inquinanti cancerogeni".

Purtroppo i dati indicano un'inversione di tendenza, ovvero una maggior concentrazione di questo cancerogeno rilevata dalla centralina posta in via Machiavelli, che segnala non solo valori doppi o tripli rispetto a quelle poste a maggior distanza dall'ex Ilva, come quelle di via Alto Adige e di Talsano, ma anche un aumento del valore della stessa centralina di via Machiavelli rispetto agli anni precedenti.

A gennaio 2022, infatti, la concentrazione di benzo(a)pirene rilevata nel quartiere Tamburi è di 1,06 ng/m3 mentre a gennaio 2019 risultava di 0,36 nanogrammi per metro cubo.

Secondo Marescotti questi numeri, in evidente peggioramento, potrebbero essere alla base della decisione della Procura di Taranto di non concedere il dissequestro degli impianti dell'area a caldo dell'ex Ilva.

"Perché oggi la situazione peggiora nonostante le prescrizioni ambientali sugli impianti ILVA vengano dichiarate attuate al 90%? Qualcosa ci sfugge o non quadra. Perché Taranto sta facendo marcia indietro? Le preoccupazioni che ci spingono a manifestare diventano sempre più fondate" ha concluso il presidente di Peacelink.