Le associazioni chiedono al Direttore Generale Colacicco delle azioni concrete per trovare la soluzione per rendere più semplice il conseguire e/o rinnovare la patente di guida presso al Commissione Medico Legale della Provincia di Taranto
L’Associazione Disabili Attivi di Francesco Vinci, attraverso un comunicato, esprime il suo dissenso contro la commissione medico legale dell’Asl Ta/1. Lo scorso 29 settembre 2022, alcune persone con disabilità si sono incontrate a Taranto presso la sede delle Associazioni "Contro le Barriere" e "Disabili Attivi" per evidenziare le “difficoltà” che rasentano la violazione di quelle normative vigenti, atte a favorire l’indipendenza della stessa persona con disabilità, per conseguire e/o rinnovare la patente di guida presso la Commissione Medico Legale della Provincia di Taranto.
“Dalle testimonianze raccolte sono emersi episodi che si ritengono gravissimi, tanto che dopo aver doverosamente coinvolto alcune Associazioni componenti il Comitato Consultivo Misto (C.C.M.) dell'ASL A/1, le stesse decidono di organizzare il 18 ottobre 2022 un incontro in merito, al quale erano presenti i soggetti direttamente coinvolti, che hanno potuto esprimere, alla presenza della Dirigenza dell’ASL TA/1, dei componenti della stessa Commissione e dei rappresentanti delle Associazioni, quanto accaduto a ciascuno di loro”. – Si legge nella nota – “Si auspicava che, dopo tale incontro, fossero state avviate quelle iniziative, così come emerso, atte a sollevare dall’incarico gli attuali componenti e provvedere alla nomina di nuovi”.
Dopo questo incontro, il 24 novembre 2022, due rappresentanti delle persone con disabilità, incontrano il Direttore Generale dell’ASL TA/1, Dott. Vito Gregorio Colacicco, al fine di concordare insieme le azioni da intraprendere per trovare la risoluzione del problema, e, anche, per ricercare locali più adatti, accessibili e senza barriere architettoniche, per le visite mediche.
Concludono gli esponenti dell’Associazione Disabili Attivi. “Pertanto, speriamo che ciò avvenga e non sia un modo per acquietare le persone con disabilità stanche di farsi trattare in maniera discriminatoria da una Commissione a loro ostile”.