La marcia di ''Taranto libera'' per depositare una nuova denuncia contro Acciaierie d'Italia, l'incontro con ''Giustizia per Taranto e il ''recital civile'' ai Tamburi
Esattamente dieci anni fa gli impianti dello stabilimento siderurgico dell'ex Ilva di Taranto, all'epoca gestito dal gruppo Riva, furono sequestrati dalla magistratura per reati ambientali.
Gli stessi impianti sono ancora oggi sotto sequestro, ma con la concessione della facoltà d'uso anche all’attuale gestore, Acciaierie d’Italia.
In occasione del decimo anniversario dal sequestro che, insieme al successivo processo "Ambiente svenduto", portò alla ribalta internazionale il problema dell'inquinamento a Taranto, il capoluogo ionico sarà teatro di una serie di iniziative: prima tra tutte, la marcia che alle 10.30 di questa mattina depositerà presso la Procura di Taranto una nuova denuncia contro la società Acciaierie d'Italia. “Si partirà dal tribunale di Taranto sotto l'unica sigla, "Taranto Libera", camminando sui marciapiedi senza nessun intralcio al traffico” ha specificato Luciano Manna, tra i promotori dell'iniziativa. Le motivazioni della denuncia saranno rese note alla cittadinanza nel pomeriggio, all'interno di un incontro dell'associazione "Giustizia per Taranto" organizzato a piazza Marconi per le 18.30.
Nel rione Tamburi, uno dei quartieri simbolo dell'inquinamento industriale a Taranto in quanto posizionato a ridosso dello stabilimento siderurgico, il presidente di PeaceLink, Alessandro Marescotti ha annunciato che alle 19.30 si terrà "un'iniziativa per ricordare l'ordinanza di sequestro impianti Ilva firmata dieci anni fa dal gip Patrizia Todisco”. Marescotti spiega che si tratta di una "narrazione collettiva, assolutamente inclusiva, un recital civile in cui ognuno avrà cinque minuti per raccontare quella giornata, o altre giornate che in questi dieci anni hanno fatto la storia di Taranto. Si potrà leggere una poesia, un ricordo, o raccontare un'emozione. O suonare qualcosa".
L'appuntamento avverrà davanti alla Targa della Maledizione del quartiere.
Per il presidente di PeaceLink è importante raccontare "la speranza e l'impegno profuso in questi dieci anni per fronteggiare il disastro ambientale. Un impegno che ha portato alla condanna in primo grado degli imputati accusati di disastro ambientale e associazione a delinquere”.
Il recital civile inizierà con le ultime parole che concludevano l'ordinanza di sequestro del GIP Patrizia Todisco, firmata il 25 luglio 2012 ma resa nota il giorno dopo: "Non un altro bambino, non un altro abitante di questa città, non un altro lavoratore dell'Ilva, abbia ancora ad ammalarsi o a morire a causa delle emissioni tossiche del siderurgico".