Taranto, SAP: ''Vogliamo tornare a difendere i cittadini, non siamo burattini''

Taranto, SAP: ''Vogliamo tornare a difendere i cittadini, non siamo burattini''

Il Sindacato Autonomo della Polizia di Taranto torna a denunciare le pessime condizioni di lavoro dei colleghi all'interno dell'Hotspot di Taranto, nonchè ''il fallimento della politica migratoria italiana''

 

Il Sindacato Autonomo di Polizia di Taranto continua a denunciare le condizioni di lavoro delle forze dell'ordine all'interno dell'Hotspot di Taranto.

Dopo la manifestazione del 26 luglio, il SAP invia una nota ufficiale per richiamare ancora una volta l'attenzione sulla problematica.

 

"Nella giornata del 26 luglio u.s. - si legge nel comunicato abbiamo denunciato pubblicamente il fallimento della politica migratoria e le condizioni nelle quali i nostri colleghi sono costretti ad operare all’interno dell’ HOTSPOT di Taranto. Detti servizi, soprattutto in estate, sono incompatibili con qualsiasi elementare forma di protezione e benessere del personale. Dal punto di vista igienico/sanitario la situazione è ad alto rischio. Per questi ed altri motivi il SAP ha chiesto la abbiamo chiesto la chiusura dell’Hotspot almeno fino al suo completo adeguamento "alle più elementari norme di sicurezza ed igienico/sanitarie". 

Il sindacato ha, inoltre, fatto richiesta di protocolli scritti di intervento in riferimento alla destinazione del centro immigrati, nonché di trasferire/aggregare alla questura di Taranto congruo personale da destinare esclusivamente ai servizi finalizzati alla gestione della sicurezza dell’Hotspot.

"Durante la manifestazione sindacale ed il relativo volantinaggio alla cittadinanza abbiamo “invitato” sia il Prefetto che il Sindaco di Taranto ad una visita nell’hotspot - scrive il sindacato -
La risposta delle due Autorità non è arrivata, mentre il Ministero ha risposto con l’invio a Taranto, prima di una nave con 438 immigrati e, poi, con l’arrivo previsto per oggi di altra nave con 659 stranieri. Pertanto, mentre viene lanciato “Open Day” dei passaporti, i colleghi dello stesso ufficio passaporti vengono impiegati nelle turnazioni presso l’hotspot, creando sofferenza nella gestione delle istanze e nel relativo rilascio dei passaporti. Uffici strategici per le attività di polizia vengono svuotati per giorni per l’impiego dei colleghi nei servizi di gestione degli sbarchi e per la vigilanza al centro immigrati. Poliziotti con specifiche professionalità vengono distolti dalle loro attività e regolarmente impiegati presso l’hotspot. La mancanza di personale e l’utilizzo massiccio di operatori di polizia nella gestione del fallimento della politica migratoria e del sistema di accoglienza stanno oramai creando serie criticità nel controllo del territorio e nelle attività proprie di competenza della Questura. Questo causa malcontento tra il personale e scoramento per un servizio che appare inutile agli occhi di tutti i poliziotti".

Il SAP conclude la nota ufficiale manifestando la volontà di "tornare a presidiare il territorio, essere i tutori della legalità, i difensori dei cittadini e non dei burattini nelle mani di politici incompetenti. Vogliamo riaprire e rendere efficienti e celeri i servizi ai cittadini affinché la nostra sia concretezza reale e non di facciata".