Acciaierie d'Italia, incontro con i sindacati. Ma gli impianti restano ancora fermi

Acciaierie d'Italia, incontro con i sindacati. Ma gli impianti restano ancora fermi

Il coordinatore di fabbrica Fim Cisl, Vincenzo La Neve: ''Non ci è stato comunicato nulla sulla eventuale ripartenza degli impianti fermi, forse saremo convocati in settimana''

 

Nella mattinata di oggi, 5 settembre, si è tenuto un incontro tra sindacati dei metalmeccanici, Pietro Golini, il responsabile delle relazioni industriali di Acciaierie d'Italia e Giuseppe D'Antuono, nuovo responsabile delle acciaierie.

Tuttavia, a quanto riferito ad AGI da Vincenzo La Neve, coordinatore di fabbrica Fim Cisl, "non è stato comunicato nulla sulla ripartenza degli impianti siderurgici attualmente fermi. A Taranto l'ex Ilva continua a restare per una buona parte ferma tra acciaieria 1, altoforno 2, treno lamiere e altri reparti".

La Neve ha dichiarato che durante la riunione di questa mattina si è parlato solo della rotazione del personale attualmente in cassa integrazione: "Su questo punto - ha detto il coordinatore di fabbrica Fim Cisl - l'azienda su questo punto ci ha fatto solo una timida apertura, comunicando che verificherà quali unità dell'Acciaieria 1, che oggi sono sospese dal lavoro e in cassa, possono lavorare sull'Acciaieria 2, che è invece in marcia. Ma si tratta di una rotazione che interesserebbe poche unità. L'ex Ilva ha detto che devono essere formate e corrispondere alle necessità dell'impianto".

Secondo La Neve Acciaierie d'Italia potrebbe convocare le sigle metalmeccaniche in settimana per discutere dell'assetto di marcia della fabbrica.

Su un numero massimo di tremila addetti che l'ex Ilva è autorizzata a mettere in cassa integrazione, al monento a Taranto ce ne sono 2.500; inoltre, all'attuale cassa integrazione straordinaria, che durerà da marzo 2022 a marzo 2023, potrebbe subentrare quella per il caro energia, attualmente al vaglio del Governo per le industrie energivore, tra cui rientra anche l'ex Ilva.