CIA Puglia: ''Agricoltura in crisi, indetto lo stato di mobilitazione''

CIA Puglia: ''Agricoltura in crisi, indetto lo stato di mobilitazione''

Troppe le criticità vecchie e nuove che affliggono il settore agricolo pugliese: ''Dobbiamo superare la logica delle soluzioni tampone"

 

La crisi senza precedenti che sta investendo ogni comparto dell'agricoltura pugliese ha portato CIA - Agricoltori Italiani Puglia a indire lo stato di mobilitazione regionale.

Troppe le criticità, alcune nuove e altre ormai croniche, che affliggono il settore: secondo CIA Puglia, "è necessario fare squadra a tutti i livelli e agire in sinergia per salvare l’economia regionale pugliese, trovando soluzioni condivise ed utilizzando in modo strategico le risorse a disposizione e incrementarle per mettere in moto azioni concrete, rapide, efficaci".

Tra le problematiche che CIA Puglia ha elencato c'è sicuramente quella dell'elevato costo delle materie prime, soprattutto fertilizzanti, mangimi e gasolio agricolo, per la quale la Confederazione chiede, tra le varie proposte, anche un intervento delle forze dell'ordine per evitare speculazioni ingiustificate e un'eliminazione delle accise sul gasolio agricolo.

Un'altra criticità rilevante emersa dalla conferenza stampa di CIA Puglia è quella dei prezzi irrisori riconosciuti ai produttori agricoli: "il comparto agricolo - afferma la Confederazione - è uno dei pochi a subire e a non determinare il prezzo dei propri prodotti, con uno squilibrio di potere contrattuale che pende completamente a favore della GDO (la Grande Distribuzione Organizzata) e dei mediatori". Tra le possibili soluzioni ci sarebbe quella di riequilibrare i rapporti nella filiera e in particolar modo con la Grande Distribuzione. 

Ulteriore emergenza è quella della manodopera agricola, difficilissima da reperire e per la quale si chiede di usufruire dei cosiddetti "corridoi verdi" dell'Est Europa ma anche di potersi avvalere del bacino dei percettori del Reddito di cittadinanza. 

"Non vi è giorno in cui non si registrano calamità naturali: siccità, alluvioni, grandinate, bombe d’acqua, nevicate, gelate. L’incidenza delle calamità naturali è ormai devastante". Con queste parole CIA Puglia affronta il tema delle emergenze climatiche, per le quali si propone di attivare un fondo assicurativo che tuteli le aziende agricole.

Per quanto concerne i danni, stimabili in milioni di euro, che la fauna selvatica (in particolar modo lupi e cinghiali) causano annualmente al settore, CIA Puglia propone un abbattimento selettivo e controllato degli animali e il riconoscimento di veri e propri risarcimenti per gli agricoltori danneggiati.

Più complessa la situazione che riguarda il problema della Xylella fastidiosa, che in 10 anni ha distrutto un vero e proprio patrimonio di ulivi nella regione: "Gli agricoltori in questi anni hanno rispettato le regole - precisa CIA Puglia - innanzitutto eseguendo regolarmente le buone pratiche agricole e tutte le procedure previste dai piani di azione annuali varati dalla Regione Puglia, con un aumento esponenziale dei costi a fronte di bilanci aziendali in molti casi ridotti a zero. Restano ancora delle criticità – soprattutto notevoli ritardi - circa la eradicazione delle piante infette per le quali i proprietari non avanzano richiesta di eradicazione volontaria".

Tra le proposte della Confederazione c'è la nomina di un commissario straordinario per gli abbattimenti con poteri, mezzi, risorse economiche e umane straordinarie; un monitoraggio costante e coordinato e l'erogazione di ulteriori fondi da destinare alle aziende ma anche alla ricerca scientifica, affinchè possa trovare una soluzione definitiva al problema.

 

A proposito della carenza di acqua che affligge cronicamente la regione, CIA Puglia puntualizza che "in molti territori della Puglia le infrastrutture irrigue risalgono al periodo degli anni ’50 e da allora in molti casi non vi è stata manutenzione né ammodernamenti. Occorre mettere nelle condizioni tutti i Consorzi di Bonifica presenti sul territorio pugliese di predisporre una progettualità utile a migliorare le infrastrutture e consentire il più possibile l’utilizzo delle acque provenienti dagli invasi piuttosto che quelle proveniente dai pozzi".

In generale, in base a quanto emerso dalla conferenza stampa di questi giorni, la Confederazione afferma che "serve una riforma del sistema del risarcimento dei danni da calamità e da crisi di mercato con regole semplici ed in grado di rispondere immediatamente alle esigenze degli agricoltori. Dobbiamo superare la logica dell'emergenza e delle soluzioni tampone. E non possiamo più subordinare le vite degli agricoltori a tempi burocratici biblici".