Se la siccità ha causato un calo della produzione di grano pugliese, la sua qualità resta eccellente e rende ingiustificabili eventuali tentativi di ribassare il prezzo al produttore
Qualità eccellente, quantità in calo di circa il 20%: le prime trebbiature confermano, per il grano duro pugliese, le stime che CIA Agricoltori Italiani Puglia aveva delineato già nella seconda decade di maggio. Le piogge degli scorsi giorni non hanno inciso sulla qualità, che resta molto elevata. "Questo significa – ha specificato CIA Puglia attraverso una nota – che, qualora ci fossero tentativi di riconoscere ai produttori prezzi al ribasso, questi non sarebbero giustificati da nessun appiglio a un ipotetico e assolutamente infondato abbassamento degli standard qualitativi".
"Il fatto che la scorsa settimana il grano non sia stato quotato, alla Borsa Merci di Foggia, ha sollevato qualche inquietudine. CIA Puglia non vuole pensar male, per cui intendiamo approcciarci alle prossime sedute delle Borse di Foggia e di Bari senza lanciare allarmi preventivi. Occorre, però, che il quadro delle informazioni sia trasparente e completo".
LE QUANTITA'. Il preventivato calo della produzione dipende dal prolungato periodo di siccità riscontrato nei mesi invernali. Il problema si riscontra in tutte le aree della Puglia, dal Foggiano alla Bat, da Bari a Taranto. A macchia di leopardo, laddove le precipitazioni piovose invernali hanno scongiurato le conseguenze della siccità, le rese sono in linea con le medie statistiche rilevate da Ismea contenute nella forbice fra i 35-40 quintali per ettaro. Prevalgono in tutta la Puglia, tuttavia, le aree in cui l'inverno è stato avaro d'acqua.
PASTA, AUMENTI E SPECULAZIONI. Nei supermercati, si rilevano aumenti variabili della pasta, giustificabili solo per la quota parte attinente all'incremento dei costi di produzione che derivano dalla bolletta energetica. "Se il prezzo di un pacco di pasta aumenta in misura superiore al 20% - afferma CIA Puglia - non possiamo escludere che in alcuni casi siano in atto delle speculazioni belle e buone. In ogni caso, non crediamo sia né accettabile né giusto che le grandi case della pasta italiana scarichino sugli agricoltori e sul valore da riconoscere al grano duro italiano le difficoltà che stanno vivendo gli stessi produttori. I costi di produzione, per intenderci, stanno aumentando per tutti. Il gasolio agricolo è arrivato a toccare quota 1,57 euro al litro".
QUANTO COSTA UN ETTARO DI GRANO. Se le previsioni sul raccolto indicano una diminuzione del 20%, i costi di produzione per chi coltiva e raccoglie grano sono già aumentati almeno del 30%. "Coltivare e, soprattutto, raccogliere un ettaro di grano, prima della pandemia aveva un costo che oscillava fra i 700 e i 750 euro, mentre oggi occorrono più di 1000 euro. La trebbiatura, ad esempio, risente dell'incremento di costo fatto registrare dal gasolio".
Secondo CIA Puglia, infine, occorre che anche a chi resta fuori dagli accordi di filiera sia assicurato un corrispettivo che tuteli il reddito, considerando le caratteristiche proteiche che possono avere quei grani.