Torna a casa Lassie. E anche Agromed

Torna a casa Lassie. E anche Agromed

Noi di CosmoPolis lo avevamo scritto, auspicato, sommessamente suggerito. Le circostanze, adesso, sembrerebbero darci ragione. Taranto è città metropolitana nei fatti, nonostante la sua classe politica (di oggi e di ieri) capisca meno di niente sull'argomento

 

Torna a casa, Lassie. Pardon, Agromed. Dopo giri tanto inutili quanto improbabili, piroette sconclusionate, soluzioni a dir poco pasticciate, indicazioni amministrative in evidente contrapposizione con quanto sancisce il diritto, la piattaforma logistica dell’agroalimentare starebbe per far ritorno a casa. Nella sua ubicazione naturale. All’interno, cioè, delle aree portuali. Lì dove, insomma, una piattaforma di quel tipo dev’essere localizzata. La mediazione del commissario Prete avrebbe sortito gli effetti sperati. E portato a più miti consigli sia Cesareo che Gugliotti. Noi di ComoPolis, qualora l’indiscrezione qui riportata fosse confermata, siamo stati i primi (e forse gli unici) ad opporci ad una indicazione che penalizzasse Taranto e il suo Porto oltremodo. Oltre il consentito. Che si ponesse ben al di là della logica più stringente. Chi conosce appena la storia economica e commerciale delle autorità portuali sa bene che, in nessun luogo al mondo, ma proprio nessuno, la logistica, quella riferibile all’agroalimentare come a qualsiasi altro settore e comparto, possa essere divisa da tutto il resto. E resa un corpo a se stante. Distinta – e distante - dal mare e dalle aree immediatamente a ridosso delle stesse. Bene così. Meglio tardi che mai, come si suol dire in queste circostanze.  Non ce ne vogliano a Castellaneta o a Grottaglie, ma Agromed è giusto che resti a Taranto. Anche per rendere più forte, nella sua interezza, l’intera area jonica. Una sorta di città metropolitana che, soltanto la poca sensibilità dei nostri rappresentanti istituzionali, quelli di oggi e di ieri senza alcuna distinzione, non ha reso legge dello Stato oltre che suggestione geo-amministrativa. L’ecumenismo ha avuto la meglio sulla partigianeria scomposta. Ci piace pensare anche grazie al contributo di un giornale corsaro nell'animo come CosmoPolis