Resurrezione o resurrezioni? Leggere i Pensieri di Marco Aurelio per capire cosa sia in realtà la vita. Ricercare la pace non è un obbligo. Ma le vere sorprese (di Pasqua) non esisterebbero senza il sogno di accarezzare la libertà
Pasqua è parola polisemica. Contempla più significati al suo interno. Resurrezione. Trasformazione. Passaggio. Appartiene, insomma, a quella fluidità di pensiero in grado di traguardare obiettivi altri. All'eccezionalità che risolve il proprio mistero nella quotidianità. Il fare non distante - e distinto - dal ragionamento. Una certa religiosità che, se necessario, sa fare a meno anche della religione. Guido Gozzano scriveva: "Quand’ecco dai pollai sereno e nuovo/il richiamo di Pasqua empie la terra/con l’antica pia favola dell’ovo". Nel mondo che non sorprende più, omologato e omologabile, sdraiato sullo scivolo delle ovvietà, la sorpresa celata nell'uovo di Pasqua è rivelazione di speranze tutt'altro che sopite. Ricerca eventuale di un nuovo che si speri migliore del vecchio. Quel nuovo oggi si chiama pace. Passaggio dal conflitto all'equilibrio. Resurrezione degli ultimi che divengono primi. In Ucraina e nel resto del pianeta. La pace, al pari della democrazia, non è però condizione naturale dell'agire umano. E' vero l'esatto contrario. Consta fatica e applicazione. Idealità plasmate ad uomini non comuni. Incendiari lo siamo tutti. Per disgregare non servono particolari qualità. Rompere è respiro mattutino. Difficile è ricomporre. Portare a sintesi l'antitesi. Aggiustare il guasto che sembra non conoscere rimedi, coltivare soluzioni differenti. Dritto, o raddrizzato, l'albero della Storia non va lasciato perire nel gorgo delle sue stesse radici. Felici come una Pasqua. Scrive Marco Aurelio ne i suoi Pensieri, un libro memorabile che andrebbe adottato nelle scuole: "Puoi sempre vivere felice, poiché sta in te seguire la retta via e pensare ed agire di conseguenza. Due sono le proprietà comuni all'anima di Dio, dell'uomo e di qualunque altro essere fornito di ragione: non farsi ostacolare da altri e porre il proprio bene nella disposizione e nell'azione conformi a giustizia...". Ad avercene uova di Pasqua con queste sorprese.