Binda (GdS): ''Iscrizione, rischiano in tre. Progetto stadio grande opportunità per Taranto''

Binda (GdS): ''Iscrizione, rischiano in tre. Progetto stadio grande opportunità per Taranto''

''Il calcio italiano ha bisogno di una riforma radicale, bisognerebbe ridurre il numero delle squadre professionistiche, ridistribuendo in maniera più attenta le risorse così da non costringere i presidenti delle categorie inferiori a svenarsi''


A meno di quarantott’ore dalla prima dead line stagionale, relativa alla consegna della documentazione dell’iscrizione al prossimo campionato di Serie C, ci pensa Nicola Binda, firma illustre della Gazzetta dello Sport, a fare il punto, in esclusiva per Cosmopolismedia, analizzando non solo i casi più spinosi ma soffermandosi anche sul miraggio chiamato riforma dei campionati e sull’importanza dello stadio di proprietà.

BRIVIDO ISCRIZIONI “Ci sono ancora delle situazioni da definire, penso in particolar modo a Messina, Triestina e Teramo, che nelle ultime ore hanno palesato delle problematiche. Da Trieste ho percepito del pessimismo, sarebbe un grosso peccato che una piazza così importante dica addio al calcio che conta. Anche dall’Abruzzo non giungono buone nuove, con le quote societarie attualmente sotto sequestro, mentre a Messina sembra che sia tutto risolto. In B trema la Reggina, che ha appena cambiato proprietà. Il nuovo presidente sapeva di dover tirar fuori dodici milioni di euro, mi auguro che l’ottimismo si trasformi in tranquillità. Il Taranto? Si possono dormire sogni tranquilli, non ci sono problemi in merito all’iscrizione”.

QUALE RIFORMA?Il calcio italiano ha bisogno di una riforma radicale, se ne parla da anni ma la quadra non sembra essere visibile all’orizzonte. Bisognerebbe provare a ridurre il numero delle squadre professionistiche, ridistribuendo in maniera più attenta le risorse così da non costringere i presidenti delle categorie inferiori a svenarsi. Sembra un paradosso ma in Italia, alcuni presidenti di Serie C spendono e i presidenti di A, guadagnano. La riforma? Ghirelli ne parla, frulla nella testa di Gravina da anni ma convincere la Lega di Serie A non è compito facile. Mi sento di dire che anche per quest’anno si chiuderà con un nulla di fatto, se non verranno assunte delle decisioni entro il 30 giugno, il tutto sarà nuovamente rinviato. Allo stesso tempo va riconosciuto a Ghirelli la volontà di varare, all’interno della sua Lega, delle norme che riescano a migliorare la qualità della vita dei club, aumentando le risorse a disposizione degli stessi come ad esempio tutto ciò che concerne la valorizzazione dei giovani. Questa però non può essere intesa come la panacea, spesso infatti le società fraintendono la regola, molti gettano in campo un ragazzo diciottenne perché a prescindere dal valore reale, consente di risparmiare sullo stipendio e permette di incassare contributi. Questa non è valorizzazione, non c’è un progetto serio dietro, soprattutto se poi esiste un’oggettiva difficoltà a reperire gli acquirenti per i ragazzi che dimostrano qualità, perché i mercati esteri risultano più convenienti. Serve un lavoro sinergico tra le categorie, prendendo ad esempio i Draft Nba, ogni società prende due, tre giovani dai College e li porta nel massimo campionato mondiale. Ecco questa potrebbe essere una strada da seguire per premiare i giovani”.

STADIO DI PROPRIETA’ “Gli investitori stranieri che si stanno comprando il nostro calcio, partono tutti dalla realizzazione di stadi completamente nuovi. Il perché è semplice, lo stadio di proprietà conferisce valore al club e consente di introitare cifre più interessanti. Purtroppo siamo in Italia e la burocrazia rallenta tutti gli iter di crescita, basti pensare a Milano, dove la questione stadio tiene banco da anni. Taranto? So che c’è un progetto legato ai Giochi del Mediterraneo e dico che sarebbe fantastico che una città del Sud, considerata avulsa da determinati contesti riuscisse a dare uno schiaffo alle metropoli dove si fa tanta chiacchiera, senza quagliare nulla. Tirare su lo stadio nuovo porterebbe Taranto alla ribalta per qualcosa di davvero importante e non per le solite cose”.