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Mer, Mag

Covid, Governo studia nuova stretta su spostamenti tra regioni

Covid, Governo studia nuova stretta su spostamenti tra regioni

Attualità

L'Esecutivo inoltre pensa a ulteriori restrizioni per i negozi. Stallo scuola, ipotesi DAD solo dopo la seconda media

La curva dei contagi si mantiene ancora preoccupante, e così il Governo studia altre restrizioni che, con ogni probabilità, saranno varate all'inizio della prossima settimana. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato di anticipare da mercoledì a lunedì il suo intervento in Parlamento sulle misure contro la pandemia, per fare subito dopo una riunione e poi varare un nuovo dpcm. Le nuove limitazioni sono in via di definizione. Non è finora in agenda un lockdown generalizzato, bensì si parla di chiudere per due o tre settimane le aree dove i contagi corrono di più. Non sono da scartare anche nuove limitazioni ai negozi, agli spostamenti fra le regioni e nuovi interventi sulla scuola: al vaglio l'ipotesi di garantire lezioni in classe fino alla seconda media, con didattica a distanza dalla terza media in su.

Potrebbero essere creati, inoltre, degli "hotel covid", dove ospitare i positivi per evitare che contagino i familiari.

Nessuna possibilità di andare con i piedi di piombo. "I numeri sono preoccupanti - ha detto Conte - e non c'è la palla di vetro". Dopo un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, allargato agli esperti, il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiesto al Comitato tecnico scientifico di riunirsi per fornire al governo i dati su quei territori che stanno facendo i conti con un'impennata dei contagi: l'obiettivo è istituire nuove zone rosse o prevedere chiusure "mirate". Nel mirino ci sono le aree metropolitane di Milano, Napoli, Genova e Torino, una parte del Veneto e alcune regioni meridionali, come la Campania. Domani ci sarà un confronto fra Governo e Regioni, poi nuovi vertici di maggioranza, prima con i capidelegazione e alcuni ministri e dopo con i capigruppo.  

Le conferme di un'ulteriore stretta arrivano, indirettamente, dal ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri: "Se serviranno risorse aggiuntive - ha detto - le mobiliteremo come sempre abbiamo fatto".

Un lockdown generalizzato non è per niente escluso, ma è un'extrema ratio. Il Premier infatti si riserva prima di valutare gli effetti del Dpcm del 24 ottobre, ma bisognerà aspettare la seconda metà della settimana.

Per i primi sospiri di sollievo però si dovrà attendere che passi l'inverno. "In primavera inoltrata confidiamo di essere venuti a capo di questa situazione e speriamo che qualche mese prima usciremo dalla curva più preoccupante" - ha dichiarato Conte. Il vaccino, ad oggi, sembra essere l'unica via di uscita. "Confidiamo di averlo a dicembre - ha spiegato - ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie". 

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